ECOMUSEO

Origine degli ecomusei

Verso la metà dell’800 si iniziò a capire l’importanza di architetture tradizionali, gastronomie, culture locali, abbigliamenti tipici, lingue e dialetti, mestieri e storie di vita vissuta.

Questa scoperta avviò un processo di “messa in discussione” del concetto di museo tradizionale, quasi sempre coincidente con un’esposizione di opere od una collezione di reperti. Divenne evidente come il racconto di un territorio e della sua comunità richiedesse propri metodi di raccolta, catalogazione e divulgazione.

Intorno al 1890 nacquero in Scandinavia le prime ricostruzioni di scene di vita e di lavoro rurale con l’impiego di case ed altri edifici tipici smontati e rimontati secondo il modello degli originali (Skansen sulle colline di Stoccolma ancora oggi esistente) e persone che riproducevano le attività di un tempo Nel 1962, in Francia (Legge Malraux), si affermò una nuova concezione di interpretazione della cultura, basata sul riconoscimento che “ogni bene culturale è circondato da una porzione di territorio che costituisce parte integrante del suo valore e del suo significato”. Verso la fine degli anni ’60 si aggiunse un’altra importante interpretazione, secondo la quale, “per la cultura non è importante ciò che è bello, prezioso, unico, ma ciò che permette di ricostruire e raccontare la storia delle comunità umane e quindi delle persone che vi hanno vissuto e che vi vivono oggi”.

I primi ecomusei cominciano a nascere ufficialmente alla fine degli anni ’70: per la nuova museologia l’ecomuseo non è confinato tra le quattro mura di un edificio, ma comprende risorse culturali sparse sul territorio, mulini, fornaci, vecchi impianti di produzione, itinerari attrezzati. Tutto questo però non è sufficiente, occorre la partecipazione convinta degli abitanti per fare sì che il patrimonio viva e l’ecomuseo cresca.

Gli Ecomusei della Regione Piemonte

Nel 1995 il Piemonte si è dotato, prima Regione in Italia, di una legge di istituzione degli ecomusei, la L.R. 31/95 “Istituzione di Ecomusei del Piemonte”.

Secondo quanto previsto dalla legge il Consiglio Regionale istituisce gli ecomusei a seguito della valutazione dei progetti effettuata dall’apposito Comitato Scientifico e su proposta della Giunta Regionale.

Il Laboratorio Ecomusei, istituito dalla Regione Piemonte, svolge attività di supporto tecnico-scientifico alla politica regionale sugli ecomusei, fornendo consulenza agli ecomusei istituiti.

DEFINIZIONI

Cos’è un ecomuseo?

Quelle che seguono sono due delle molteplici possibili definizioni date al concetto di ecomuseo, ma sono fra quelle che sicuramente meglio si prestano a spiegare la realtà dell’Ecomuseo Regionale delle Miniere e della Val Germanasca:

L’ecomuseo è una pratica partecipata di valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale, elaborata e sviluppata dalla comunità locale anche per il tramite di un soggetto organizzato nella prospettiva dello sviluppo sostenibile.” Carta di Catania, 2007

L’Ecomuseo è il ripensamento partecipato di un luogo, e di una comunità, non tanto per salvaguardare il passato ma soprattutto per progettare un futuro”. E. Camanni

Cosa fa un ecomuseo?

Tante cose. Lavora per e sul territorio. Lavora per e con la propria comunità. Propone iniziative ed attività, con il gravoso compito di fungere da ponte tra generazioni diverse, tra culture diverse, tra tradizioni diverse e questo fa sì che l’operato degli ecomusei sia profondamente apprezzato sia dalla popolazione locale, sia da un turismo sempre più esigente ed attento ai concetti di durabilità e sviluppo sostenibile.